Ponte Vecchio è il ponte più antico e più celebre della città e si presume sia stato realizzato dagli etruschi già all'epoca della colonia romana.
Proprio dove un tempo si prendeva l'antico traghetto per attraversare l'Arno, nel suo punto più stretto, venne costruito per la prima volta, in legno su pile di pietra, il Ponte Vecchio.
A causa di numerose inondazioni, il ponte venne più volte distrutto e ricostruito nel 1117 e nel 1333, fino a che Neri di Fioravanti e Taddeo Gaddi lo rifecero in pietra. Grazie alla sua larghezza, ai lati del ponte vi sono due portici ad arcata sotto i quali sorsero subito 43 botteghe: inizialmente erano negozi di macelleria e verdura.
In un secondo tempo, su ordine del granduca Ferdinando I, le botteghe per lo più di genere alimentare, vennero trasformate in oreficerie e gioiellerie, per dare maggior prestigio al ponte: era la fine del 500. Vennero aggiunte poi, intorno al XVII secolo, le retrobotteghe e grazie al ricavato ottenuto con l’affitto dei negozi, si potè cominciare la ricostruzione del ponte.
Ponte Vecchio fu risparmiato dalle mine dei Tedeschi, che fecero saltare tutti i quartieri nelle vicinanze con lo scopo di sbarrare gli accessi alla città, mentre l’alluvione che tutti ricorderete, fu devastante per le botteghe e per tutta la zona limitrofa.
Ancora oggi Ponte Vecchio rimane il simbolo della città di Firenze e, nonostante l’unico obiettivo fosse inizialmente l’attraversamento del fiume, assunse ben presto le forme di una strada, di un mercato, di una piazza.